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martedì 20 novembre 2007

PostGarage - La mia prima discoteca

A questo Post ho pensato a me e al mio amico Army compagno di molte avventure e la voglio dedicare ai tempi stupendi, ormai passati, tra di noi. In questa pagina voglio recensire un locale ormai chiuso dal 2005 che per me è stato l'amore per la discoteca a prima vista. Certo forse non era un locale che piaceva a tutti, ma da lì sono passati Dj set molto importanti e rinomati, nomi come Paolo Bardelli, Intrallazzi, Coccoluto, Oby Baby, Babayaga, Lippoli, LeoMas, e chi più ne ha più ne metta. Insomma in questo locale hanno passato le mani sui giradischi e mixer molti Dj famosi nazionali e internazionali. Sto parlando del PostGarage (locale aperto dagli stilisti Dolce e Gabbana). Solo a scrivere il nome mi viene quasi da piangere a pensare le serate stupende che ho passato lì dentro. E' stata la mia prima discoteca e devo dire che come prima discoteca sono partito alla grande. Bè, questa discoteca era situata a Legnano in Via Castello, zona appunto Castello di Legnano, il sabato sera era serata HotGarage. In questa serata era come entrare in un mondo nuovo per me, c'erano facce di tutti i tipi, da gente piena di soldi, fashion, vestita firmata alla gente mia coetanea al tempo in camicia o in maglietta attillata, classico "Housomane" di questi tempi (ammetto che ora lo sono anche io). Sul palcoscenico (perchè c'era un palcoscenico sulla sinistra dopo l'entrata dove era situata la Consolle) inizio serata era in pratica deserto, verso la mezzanotte incominciava a pompare la musica e l'adrenalina saliva, e il palco incominciava pian piano a decorarsi della animazione del "Post". L'animazione era composta principalmente da transessuali con abiti (se si possono chiamare così) molto spinti e da ragazzi culturisti. Diciamo, per intenderci, che ogni sabato sera lì era una serata Pervert e c'era anche un percussionista (molto bravo che sinceramente non ricordo il nome). Quando partiva la serata HotGarage partiva il degenero lo staff si animava e la gente ballava, ballava, ballava seguendo il ritmo scalpito dai tremori dell'impianto. Ora direte "Che c'è di strano? Una serata tra impasticcati e gente fatta che balla ininterrottamente musica House, anzi House Progressive, cosa può manifestare in te...gioia?" La mia non era gioia era un qualcosa di più che non vi sò descrivere a parole, per me era una sensazione di benessere che mi faceva staccare per qualche ora dalla vita sulla terra. Per me quel posto era tutto e nonostante siano passati anni dall'ultima volta che ci sono andato, vi assicuro che serate così come lì ne ho passate ben poche nonostante ne abbia girate di discoteche. Il Cocoricò è una discoteca che mi ha ridato le stesse emozioni che mi dava al tempo il "Post". Poi pian piano il locale per qualche strano motivo, ha apert le porte a tutti e hanno incominciato a ospitare clientela piccola e il locale man mano ha inmcominciato a svuotarsi. Da che il locale i primi anni di apertura selezionava clientela solo di un certo ceto sociale (ricordo macchinoni tipo Ferrari, Maserati parcheggiati davanti al locale quando al tempo non ero ancora alla maggiore età), si è degradato col tempo passando dal bianco al nero, infatti poi il locale, purtroppo ha chiuso. Per me questo pagina mi ha riportato indietro nel tempo...ce ne sarebbe da dire su questo locale e se ne avrò tempo aggiornerò questo post.
Ora vi lascio a un commento, non troppo positivo, trovato in internet di una ragazza che bazzicava anche lei lì in quei per me fantastici anni.

Da http://viaggi.ciao.it/Post_Garage__Opinione_571133
"Ho sempre sentito parlare del "Post Garage" per diversi anni, finchè per motivi di studio mi son dovuta trasferire a Castellanza più di tre anni fa. La mia università, precisamente la Liuc ogni mercolì organizzava la serata universitaria al post, ma non furono serate di successo. Il locale era spesso vuoto e troppo buio, la musica altissima (non si riusciva nemmeno a parlare) e di un unico genere musicale. Dopo nemmeno 2 mesi il calendario delle rimanenti serate della Liuc furono annullate. Mi capitò di andare altre volte al "Post" durante il fine settimana, ma la mia opinione riguardo il locale non è mai cambiata in positovo.
E' proprio vero che rimane in piedi solo perchè, essendo stata di proprietà degli stilisti Dolce & Gabbana, possiede quel nome.
Ma forse non tutto è così negativo: in fondo l'arredamento è caruccio (originali i quadri, le candele, un pochino scomodi tavoli e sedie in ferro battuto) e di parcheggio ce n'è in abbondanza, proprio di fronte al locale.
L'inconveniente è il biglietto(15 euro uomo/donna), che è troppo caro per una consumazione e il servizio offerto, visto che nella zona di Legnano e dintorni ci sono molte altre discoteche molto più belle che a prezzi minori o uguali, offrono un servizio molto migliore.
Per quanto riguarda l'apertura estiva, posso dirvi che le volte che ci sono andata mi son sentita come un topo in una scatola: un pezzo di terra sotto un tendone e un bar con 100 e passa persone ammassate (forse perchè l'ingresso durante l'apertura estiva è gratuito?!?!?). Sicuramente vi starete chiedendo perchè continuavo a frequentare il locale, nonostante non sia molto buona la mia opinione sul locale...beh lo ammetto avevo un po' di interesse, perchè spesso c'era un ragazzo che mi piaceva parecchio, e così per poterlo vedere almeno qualche volta, ho iniziato a frequentare il locale per un bel po' di tempo. Ma questa è un'alta storia.....

17 gennaio 2005:
Ho un'altra notizia da darvi riguardo il Post..
hanno deciso di aprire solo la domenica sera, perciò se avete deciso di andare a dare un'occhiata al locale nei giorni che vanno dal giovedì al sabato, lo troverete chiuso; il motivo credo che riguardi i costi che dovevano sostenere. Come vi avevo già accennato, il locale non veniva più frequentato in massa da un bel po' di tempo, e credo quindi che i ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti non superavano i costi sostenuti per le aperture.
Non so se durante il periodo estivo tornerà tutto come prima, ma voi non vi preoccupate, siccome sono della zona, vi terrò informati.
buona giornata a tutti".

Come avrete letto, e come già espressomi precedentemente, il locale non piaceva a tutti.

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Clientela sotto il palco


Cubista

lunedì 19 novembre 2007

Breve Enciclopedia

DISCOTECA

La discoteca come locale frequentato da giovani, dove si ascolta e si balla musica alla moda, si sviluppa in seguito al boom economico degli anni sessanta e quindi all’affermazione del turismo di massa e della musica leggera popolare. Va inoltre evidenziato che, sin da subito, essa si evolve nella struttura e nell'aspetto insieme al genere di musica “ballabile”.
Con il tempo, è diventata una categoria commerciale ben definita e del tutto scorporata da altre iniziative ricreative


MILANO NIGHT LIFE

Milano è sicuramente la città Italiana con la più alta percentuale di Discoteche. Nella sola area metropolitana (escludendo pertanto tutta la sua Provincia)si contano a tutto il 2007 ben 150 discoteche,senza considerare DiscoBar e Disco Pub.I nomi storici sono "Hollywood" di Cso Como (dal gennaio del 1987) "Plastic" (dal 1980) e "Old Fashion cafe" (dal 1933) del Palazzo dell'Arte di Milano. Ultimamente anche famosi stilisti si sono affacciati sul panorama della Night life milanese come "Giorgio Armani" con il suo " Armani Privee" e Roberto Cavalli con il "Just Cavalli". L'offerta dei locali milanesi è fortemente differenziata spaziando dalla megadiscoteca "Alcatraz" al piccolo "Nephenta" di Piazza Diaz ,offrendo Giardini ampi e spaziosi in pieno centro (come Old fashion cafe che con i suoi 1300 mq all'aperto è il più vasto spazio dedicato alla dance all'aperto nel cuore della città) o appena fuori Porta come il "karma" (ex parco delle Rose con una superficie di ben 4000 mq) o il Beach Solaireo il Papaya dell'Idroscalo (con vista sul laghetto artificiale). Molti locali si sono dotati di servizio di ristorazione oltre alla Discoteca (il primo del nuovo corso è stato Old fashion cafe nella sua riedizione del 1995) come Il Tocqueville,il Karma,Il Beach Solaire,il Just Cavalli,etc.,mentre altri hanno mantenuto la loro caratteristica di "Clubbing" come l'"Hollywood" o lo Shocking"Magazzini Generali!"con una delle serate che attira più giovani di tutta Milano "KLASH"! e altri ancora anche se appena aperti hanno seguito lo schema classico del club (come il The Club , appunto, di Corso Garibaldi).


DJ

Il DJ è un intrattenitore che si occupa della musica trasmessa in un ambiente, selezionando (a seconda del suo stile, delle occasioni e dei gusti del pubblico) brani musicali, mixandoli in modo da unire più tracce (su vinile, cd o qualsiasi altro supporto messo a disposizione dalla tecnologia) in sequenza in modo da ottenere un unico flusso musicale che risulti piacevole per l'ascoltatore.

Il DJing (ovvero l'esercitare l'attività del DJ) è considerata da molti una vera e propria arte che richiede esperienza e talento, così come per qualsiasi altro musicista. Oggi il DJ è considerato spesso come una star del mondo della musica, con elevatissimi guadagni, tournée e serate in tutto il mondo, e una serie di attività imprenditoriali connesse al DJing come l'apertura di case discografiche, studi di registrazione, discoteche, emittenti radiofoniche.

La nascita della figura del DJ viene fatta coincidere da alcuni addirittura con i primi esperimenti radiofonici, dove i pionieri della trasmissione via radio collegavano dei grammofoni a trasmettitori suonando alcuni dischi.

Il vero inizio dell'attività del DJ, comunque, avvenne con l'apertura delle prime discoteche, cioè in Francia sotto la dominazione nazista. Il regime non vedeva, infatti, di buon occhio la diffusione di opere discografiche del nemico americano, quindi era proibito suonare dischi d'oltreoceano. Fu così che nacquero le primissime discoteques dove vennero messi dischi jazz e blues provenienti dal nuovo continente. Naturalmente ci voleva qualcuno addetto a selezionare tali dischi, quel qualcuno diventerà presto il "DJ", con l'uscita allo scoperto della discoteca e l'esportazione in America negli sessanta. Lì fu coniato il termine, che significa letteralmente "fantino dei dischi". Il suo compito era quello di mettere uno dopo l'altro i dischi (acquistati dal locale) ed effettuare avvisi col microfono e la sua paga era uguale se non inferiore a quella di un barista. - - Successivamente arrivò saturday night fever, e la disco music, e, insieme alla discoteca, anche il DJ acquisì sempre più prestigio, diventando, con la scelta dei dischi, il responsabile della buona riuscita di un evento e della buona fama di un locale. Arrivarono, così, i tempi del Loft e la discoteca divenne luogo di amore per la musica dove la gente entra per lasciarsi trasportare dalle atmosfere create dal DJ. E arrivano le prime star di cui il primo fu di sicuro Dave Mancuso, che ispirò un'intera generazione di frequentatori del suo Loft, forgiando così grandi DJ come Frankie Knuckles, Larry Levan, Nicky Siano, Francois Kevorkian e Larry Heard. - - Costoro furono gli inventori del movimento house music che dette il la a tutto un immenso filone di musica elettronica, prodotta dal DJ stesso che assunse il ruolo di sperimentatore sonoro nonché funambolo del mixaggio, con la nascita del mixaggio "in battuta", che consiste nel far combaciare perfettamente la velocità (espressa in BPM, beats per minute= battiti al minuto) dei due dischi, per creare quel filo musicale di cui si era parlato all'inizio.
- Poi arrivò Carl Cox che fu uno dei pochi ad usare in una serata ben tre piatti, di cui due per mixare e uno per creare effetti, o inserire nella selezione delle versioni "a cappella" di canzoni per creare dei veri e propri remix dal vivo. Intanto nei ghetti neri nasceva un'altra interpretazione dell'arte del DJing: il turntablism, promosso da DJ premiere e soci, che vedranno sviluppata questa complessa arte fino a far diventare il giradischi un autentico strumento musicale, capace di produrre dei suoni e delle melodie muovendo manualmente il disco sul platter (scratch). - - Negli anni novanta i DJ divennero gli idoli dei clubbers i quali presero a muoversi da una città all'altra o da un paese all'altro per seguire i loro DJ preferiti. Nacque, così, l'era dei Tiesto, Todd Terry, Sven Väth (ex cantante degli Off resi famosi dal brano Electrica salsa) , e in Italia Stefano Secchi, Piero Fidelfatti, Mauro Picotto, Gigi D'Agostino, Gabry Ponte, Claudio Coccoluto, Albertino, Molella, Fargetta, Prezioso, Ralf, Joe T Vannelli, e tanti altri.


DJ SET

Un DJ set è per un DJ quello che per il musicista è il concerto, ovvero lo spettacolo in cui un DJ presenta la musica da lui selezionata al pubblico del locale (discoteca, disco bar, club, rave, dance-hall eccetera) utilizzando il più delle volte delle tecniche di missaggio (infatti spesso al termine DJ set si preferisce DJ mix).

Un DJ set può durare dalle due ore nel disco bar, discoteche e club, alle tre ore medie di una discoteca normale fino ai set di cinque ore di Danny Tenaglia o addirittura 9-10 ore per Danny Howells. Un altro esempio è Tiesto, che ha fatto durare un suo DJ set per oltre 9 ore, richiamando a sé più di 35.000 persone, da tutte le parti del mondo.[citazione necessaria]

Spesso i DJ sono soliti alternarsi fra di loro al mixer, in modo da creare un programma molto lungo, ininterrotto e variegato.

All'interno del DJ-set, il DJ selezionerà e mixerà i brani in base al suo stile, ma trovando sempre e comunque un compromesso con quello che vuole ascoltare il pubblico dell'evento. Saranno l'abilità e l'esperienza del DJ a interpretare l'umore del pubblico e ad assecondarlo, pur rimanendo fedele al suo gusto.

IL DJ-set non deve essere accostato esclusivamente alla perfomance live: spesso (a volte anche giornalmente) il DJ mixa i suoi dischi nel proprio studio dando vita ad un cosiddetto DJ-mix (oppure "studio set" o "playlist"). Un set del genere può essere creato per piacere personale (tante persone coltivano l'hobby del DJing esclusivamente nella propria casa) oppure pubblicato e distribuito. In passato erano molto diffusi i "mixtape" ovvero musicassette su cui erano registrate performance live o in studio di DJ famosi e non: esse venivano distribuite o vendute a una cerchia più o meno ristretta di appassionati in negozi e bancarelle dallo stesso DJ, oppure dai locali che mettevano (e mettono tuttora, anche se su CD) a disposizione del pubblico la registrazione della serata. Molti DJ più che ampi guadagni, hanno ottenuto grazie alla diffusione dei mixtape un grande ritorno promozionale. Con l'evolversi della teconoliga e la diffusione di Internet, sono nate webradio e portali dedicati all'ascolto online dei DJ mix.


MIXAGGIO

Il Mix consiste nel miscelare brani in sequenza e senza brusche variazioni di tempo, creando un flusso sonoro continuo a favore della pista da ballo.

Gli strumenti di base del DJ sono due giradischi con controllo di velocità (pitch) ed un mixer. Oggi, con l'evoluzione della tecnologia, ai giradischi sono sono stati affiancati lettori cd con caratteristiche specifiche per questo utilizzo (pitch), i quali suppliscono ad un inferiore personalità del suono del CD rispetto a quello del vinile (infatti il CD essendo un supporto digitale comporta un inevitabile perdita di certe qualità dovute ai "disturbi" che si generano nella registrazione analogica su vinile, il che sommato ad altri fattori di natura tecnica conferiscono al secondo un suono forse meno fedele ma certamente più "caldo") offrendo molte opportunità in più rispetto ai tradizionali giradischi, integrando funzioni talvolta utili e liberatorie per la creatività come l'emulazione dello scratch, oppure processamenti DSP del segnale come l'echo, flanger, delay, filter... o ancora il loop che permette di riprodurre all'infinito un determinato spezzone di traccia, o un certo numero di cue points che danno la possibilità al DJ di saltare istantaneamente a dei punti predeterminati del brano in esecuzione... queste sono solo alcune delle funzioni proprie di questi lettori digitali in continua evoluzione. Le nuove tecnologie offrono inoltre, a differenza dei dischi, la capacità di mantenere la tonalità del brano costante, indipendentemente dalla velocità di esecuzione (Master tempo) e dalla modifica applicata.

La tecnica del mixaggio si basa fondamentalmente sull'allineamento dei battiti per minuto (BPM) fra due brani diversi. Al fine di eseguire questa operazione, il DJ deve aumentare o diminuire la velocità del disco che vorrà fare entrare successivamente (pitch). Il processo viene prima eseguito "mentalmente" ascoltando su un orecchio il brano in ingresso e sull'altro quello in uscita (da qui il caratteristico utilizzo della cuffia). Intanto per riuscire a riportare insieme "a tempo" i dischi quando la differenza di BPM (un piccolo scarto è difficilmente evitabile) si fa sentire, il DJ ricorre al bending ovvero all'azione di aumentare e diminuire la velocità spingendo o opponendo resistenza alla rotazione del disco (processo similare nei CDJ) per ottenere una variazione estemporanea del BPM. In fase di miscelazione grazie al mixer è poi possibile livellare i volumi e le frequenze per armonizzare acusticamente il mix e dare un ulteriore tocco di creatività. Infatti a seconda del brano e delle capacità del Dj si possono utilizzare diverse combinazioni per fondere più brani insieme, come tagliare le frequenze di una ed entrare con la seconda solo con le frequenze corrispondenti, sovrapporre in maniera continua o "a tempo" solo alcuni riff, durante l'applicazione di un effetto esterno e così via.

Elemento chiave di ogni mixer è il cross-fader, utilizzato da molti nel momento del mixaggio: un cursore orizzontale che permette di passare il segnale da un canale all'altro e modificabile in alcune delle sue funzioni come la "curva di taglio", che a seconda delle proprie esigenze può essere piu dura e netta (ad esempio per effettuare uno scratch efficace), o più fluida (permettendo di sfumare da un canale all'altro in maniera graduale).

I mixer a seconda del livello di professionalità richiesto offrono molte funzioni come le unità multieffetti DSP, campionatori, filtri o uscite di tipo MIDI che permettono di autosincronizzazione con alcune apparecchiature MIDI hardware e software come drum machines, campionatori o sequencers.


MIXER PER DJ

Un mixer si differenzia da un altro per molti aspetti, numero di canali, sensibiltà dei controlli per il volume, funzioni in generale e amplificazione o meglio dire preamplificazione.
Il numero di canali determina il numero di periferiche di riproduzioni audio, inseribili nel mixer, quindi determina anche il numero di suoni udibili contemporaneamente.
La sensibilità dei controlli è importantissima per i mixer da DJ, infatti maggiore è la sensibilità e soprattutto la morbidezza del controllo volume, più semplice sarà l'esecuzione di alcuni effetti come lo scratch.

Nella categoria delle funzioni rientra ad esempio il DSP degli effetti. Il preamplificatore determina il volume dell'uscita, cioè il preamplificatore si occupa di, appunto, preamplificare il suono.

I mixer per DJ presentano un numero basso di canali audio, da un minimo di 2 ad un massimo di 8 nelle console più grandi. Va innanzitutto detto che i mixer da DJ sono dei mixer stereo, quindi alzando il volume di un canale lo sto in realtà alzando su due canali (sinistro e destro - L e R), i mixer invece usati nelle regie hanno i canali di input mono in quanto viene collegato un microfono o un ingresso di linea.

I mixer per DJ di nuova generazione hanno al loro interno un DSP degli effetti, cioè un generatore di effetti incorporato nel mixer stesso, che permette, al DJ, di aggiungere degli effetti esterni alla canzone che sta suonando.

Oltre al DSP molti mixer per DJ incorporano anche un campionatore che permette di registrare alcuni secondi di uno dei brani in esecuzione e metterlo ad esempio in loop oppure eseguirlo ogni tanto a piacere del DJ, è anche possibile mandare il campione verso il DSP, creando quindi effetti sul loop registrato. Quest'ultima funzione viene spesso usata quando non si ha voglia o tempo di "mettere a tempo" il brano successivo: viene lanciato l'effetto e appena concluso si fa partire il brano seguente, con questo sistema c'è la percezione del cambio (rispetto a mixare i brani) ma può essere comunque piacevole e più vario che non avere il groove che continua tra i 2 brani.

I diversi tipi di mixer condividono la stessa struttura, che consiste essenzialmente nel trattare segnali sonori provenienti da diversi canali di ingresso e sommarli in uno o più canali di uscita.

CANALE DI INGRESSO

Ciascun canale di ingresso riceve il suono da una sorgente, che può essere ad esempio un microfono, uno strumento musicale elettronico, un riproduttore di dischi, CD o nastri magnetici. A seconda del particolare tipo di mixer e dell'uso per cui è progettato, ciascun canale possiede una combinazione di funzionalità. Nel layout della console, ciascun canale occupa una striscia verticale.


CONNETTORI

Questa sezione contiene uno o più connettori per i cavi di segnale. Tra i connettori usati troviamo gli XLR (noti anche come Cannon, a bassa impedenza usati tipicamente per i microfoni), i Jack (alta impedenza, usati per sorgenti "in linea" come tastiere o amplificatori) e gli RCA (usati per lettori CD e simili).


FADER

Il fader è un potenziometro, tipicamente a slitta, che regola l'invio del segnale ai canali di uscita principali, o ai gruppi se presenti.


BPM

I battiti per minuto (bpm) sono una unità di misura di frequenza, utilizzata principalmente per l'indicazione metronomica in musica e per la misura della frequenza cardiaca.
A volte viene utilizzata impropriamente l'espressione battute per minuto, ma questa è imprecisa in quanto il termine battuta indica la serie metrica compresa tra le stanghette del rigo musicale (misura) e non quindi necessariamente un singolo battito.

L'indicazione bpm, in musica, è sostanzialmente un sinonimo (di derivazione anglosassone) dell'indicazione MM (acronimo di Metronomo Mälzel). Ad esempio 60 bpm indica una frequenza di 60 battiti o pulsazioni al minuto, ovvero uno al secondo, e sono quindi equivalenti a 1 Hz.

In musica classica tradizionalmente si utilizzano indicazioni di andamento come allegro o lento (che comunque hanno un corrispettivo indicativo metronomico) e solo raramente si utilizza l'indicazione a tempo seguito dai bpm (o più correttamente MM).

Nella musica contemporanea è molto più frequente trovare l'indicazione dei bpm.

I bpm divennero molto importanti del periodo della disco music perché era fondamentale per i DJ per poter mixare i brani con un tempo compatibile; rimangono quindi molto utili nella musica da discoteca come la dance o la musica elettronica.
Esempi di tempi indicativi per generi musicali moderni:

Hip-hop: 70 - 110 bpm
House music: 110 - 140 bpm
Dance: 115 - 130 bpm
Disco music: 120 - 140 bpm
Drum'n'Bass: 140 - 190 bpm
Extreme Metal: 200 - 300 bpm
Speedcore: 200 - 700 bpm

LOOP

In musica elettronica un loop è un campione che si ripete.


WAH

Il wah-wah (conosciuto anche come wah wah o semplicemente wah) in musica è un effetto musicale che prende il nome dal caratteristico suono prodotto dal taglio e dal reinserimento graduale delle frequenze alte, vagamente assimilabile a un miagolio o a un vagito. Per questo motivo l'effetto viene anche chiamato cry baby ("pianto di bambino"), da cui crybaby, marchio di fabbrica della Jim Dunlop, che insieme alla Vox è il più famoso costruttore di pedali wah-wah per strumenti elettrici. Un pedale wah-wah modifica il suono dello strumento tramite un graduale cambiamento di tono tra acuti e bassi, regolati per mezzo di un apposito potenziometro azionato con la spinta del piede sul pedale rispettivamente verso la punta o verso il tacco.


DIFFUSORI

Un diffusore acustico, o anche semplicemente diffusore se è chiaro il contesto acustico, è un trasduttore o un insieme di trasduttori che trasformano in suono il segnale elettrico proveniente da un amplificatore acustico.

Nel corso degli anni sono stati sviluppati metodi e tecnologie costruttive diverse. Il metodo più semplice tuttora usato è costituito da una cassa a forma di parallelepipedo con una delle facciate (detta buffer) utilizzata per alloggiare gli altoparlanti.

I diffusori passivi non hanno integrato al loro interno l'amplificatore acustico.

Fin dagli anni quaranta per la riproduzione della musica si è usato un diffusore chiamato Bass Reflex, una cassa dotata di fori e/o tubi di accordo che sfrutta un principio fisico chiamato "risuonatore di Helmholtz ", questo tipo di cassa offre in genere una buona efficienza in bassa frequenza con potenza elettrica relativamente bassa, per contro, deve avere dimensioni piuttosto grandi. Di dimensioni ancora maggiori sono i diffusori caricati da un condotto a tromba, che può essere dritto o ripiegato, disposto frontalmente all'altoparlante oppure posteriormente. Celebre per gli appassionati il Klipschorn, un modello di diffusore a tromba ripiegata interamente in legno, in produzione da oltre mezzo secolo.

Negli anni cinquanta col diffondersi di apparecchi ad alta fedeltà, si ebbe l'esigenza di avere casse con dimensioni compatibili all'ambiente d'ascolto domestico, si iniziò a usare il sistema a sospensione pneumatica, una piccola cassa chiusa ermeticamente, contenente altoparlanti di nuova generazione. Nonostante le ridotte dimensioni, questo sistema presenta una buona linearità, il principale svantaggio è la bassa efficienza che impone l'utilizzo di maggior potenza di amplificazione a parità di volume sonoro generato rispetto al bass reflex


DIFFUSORE PASSIVO

Per le esigenze del mercato professionale alcuni costruttori hanno integrato all'interno della cassa anche l'amplificatore definendo il sistema diffusore attivo. Il diffusore attivo è molto apprezzato da chi lavora in esterni per la compattezza, la facilità di trasporto e il ridotto cablaggio che presenta. Nel mercato consumer e amatoriale questo tipo di diffusore è presente in misura molto minore.


DIFFUSORE ATTIVO

La qualità del suono in un diffusore attivo e uno passivo è sostanzialmente identica, essendo la sistemazione dell'amplificatore all'interno oppure all'esterno dl diffusore, ininfluente sulla qualità del suono. Fanno eccezione i sistemi attivi equalizzati, i quali possono essere utilizzati solo con le amplificazioni appositamente dedicate e già dotate di compensazione delle irregolarità della risposta in frequenza


AMPLIFICATORE

Nella produzione della musica un amplificatore acustico, o anche più brevemente amplificatore, viene usato per il funzionamento di alcuni strumenti musicali o per aumentare il volume di suono emesso da altri. L'impiego tipico è l'unione con la chitarra elettrica, il basso elettrico e i microfoni per la voce. Generalmente si usa interporre tra l'amplificatore e i segnali provenienti da strumenti e microfoni, un apparecchio chiamato mixer, il quale permette di dosare in modo equilibrato il livello di suono di ciascun strumento. Generalmente in una manifestazione musicale o in studio, si usano più amplificatori contemporaneamente.

I modelli più semplici sono costituiti da una cassa contenente all'interno un altoparlante, dispongono di uno o più ingressi per chitarre e microfoni, oltre al controllo del volume, questo tipo di amplificatori possono essere dotati di uno o più controlli di tono, e alcuni effetti particolari, come ad esempio il Riverbero, il Chorus o il Flanger. Gli amplificatori più diffusi sono di due tipi: l'amplificatore combo e l'amplificatore costituito da una "testata" più una cassa. Nel primo caso tutti i controlli sono assieme all'altoparlante, mentre nel secondo si ha una testata ,cioè una parte dove sono presenti tutti i controlli dei toni e del volume, e una cassa non amplificata che riceve il segnale dalla testata.

Gli altoparlanti generalmente impiegati sono unità magnetodinamiche con coni di vario diametro, e tweeter a compressione il cui carico è costituito da una tromba in lega leggera o in plastica. Il vantaggio di queste tecnologie rispetto ad altre, sta nel buon rapporto tra prezzo e pressione sonora generata, oltre alla buona sopportazione di momentanei sovraccarichi. Occorre però accettare una minore fedeltà del suono riprodotto, un fattore di scarsa importanza, dato il genere di impiego cui sono destinati, considerando anche che per sonorizzare spazi molto ampi non vi sono altrenative a queste tecnologie.

Le componenti elettroniche di questi tipi di amplificatori possono essere costruite sia con transistor che con valvole. La diversità di comportamento della valvola rispetto al transistor in prossimità della saturazione (clipping), fa sì che venga preferita per produrre suoni più dolci, "pastosi", meno aspri. La differenza di comportamento tra queste due tecnologie risiede principalmente nella minor velocità di risposta (slew rate) della valvola rispetto al transistor, in esso il passaggio dall'amplificazione lineare alla saturazione è estremamente rapido (all'oscilloscopio questa transizione ha l'aspetto di un'angolo retto), nella valvola questa transizione è più lenta (appare perciò come un angolo smussato). L'orecchio, evolutosi in milioni di anni in presenza di suoni naturali (prevalentemente sinusoidali) può percepire nettamente la differenza nei suoni prodotti dai due apparecchi in condizioni di saturazione.

sabato 17 novembre 2007

Tony Humphries

Tony Humphries (Brooklyn, 1957) è un disc jockey, produttore discografico e remixer statunitense. È uno tra i progenitori della musica house insieme ai dj newyorkesi David Morales e Frankie Knukles.

Sin dall'infanzia si avvicina al mondo della musica, mentre durante tempi del college è dj per hobby. Nonostante alcune serate nei club di Manhattan, lavora inizialmente alla redazione del giornale Daily News di New York, mentre sarà soltanto nel 1980 che prenderà seriamente in considerazione la carriera di disc jockey. Più tardi, nel 1981, Humphries consegna al produttore Shep Pettibone una cassetta mixata con la sua musica, che verrà in seguito trasmessa in un programma radiofonico della famosa radio di Ney York, Kiss FM, dove il produttore stesso lavora. Una volta terminato il contratto con la radio, Tony Humphries sostituisce Pettibone presentando un nuovo programma, che andrà in onda per ben quindici anni, il venerdì e il sabato.

Nel 1982, tutti i sabati sera, lavora in diretta radiofonica come dj resident in un club del New Jersey, il Zanzibar Club, club in cui lavorerà dodici anni. Successivamente diventa dj resident al Ministry of Sound di Londra e all'Echoes di Rimini.
Dopo un lungo soggiorno in Europa, nel 1997 torna negli Stati Uniti per fondare la propria etichetta discografica la Yellorange, ancora oggi una delle più conosciute etichette house.

Molteplici, sono anche i remix realizzati nel corso della sua carriera. Fra i tanti vi sono quelli per per Mtume, con cui vinse il suo primo disco d’oro, per Chaka Khan, Regina Belle, Donna Summer, Jungle Brothers e Queen Latifah. Più recentemente ha lavorato con Boy George, Dee Lite, Dimitri from Paris, Beloved, Inner City, Soul II Soul, Brand New Heavies, Adeva, Klf, Juliette Roberts, The Cure, Lil Louis, Park Avenue, Ultranatè, Joe Smooth, Stile Council.

By Wikipedia


Arenile Bagnili (NA) (01 Giugno 2007)


Echoes Rimini (09 Luglio 2007)


Tony Humprhries @ Club Dolce


Ministry Of Sound Londra "Soul Heaven with Tony Humphries"

mercoledì 7 novembre 2007

The Warehouse

206 Sth Jefferson - Chicago


Iniziò tutto da qui, da un locale di Chicago di nome WAREHOUSE nell'ormai lontano 1977, ove un certo giovane, Frankie Knuckles, faceva il dj resident. Questo locale introdusse il dancefloor, la underground disco...e fu proprio questo a lanciare la House Music e la sua crescita poi negli anni 80. Il nome di questo nuovo genere musicale deriva proprio da quel locale.



Continua...

martedì 6 novembre 2007

Benny Benassi

Benny Benassi (all'anagrafe Marco Benassi) è un dj e produttore di musica elettronica. È nato a Milano il 13 luglio 1967 e ora vive a Reggio Emilia dove esercita la sua professione di dj. È largamente conosciuto per aver creato un genere molto particolare di musica elettronica molto adatta in discoteca.
Solitamente lavora in coppia con il cugino Alle Benassi (e insieme formano il duo Benassi Bros.). Hanno iniziato la carriera da dj alla fine degli anni '80 nella loro città d'origine, prima di trasferirsi allo studio di produzione di Larry Pignagnoli alla metà degli anni '90. Il suo primo successo internazionale è "I feel so fine" lanciato sotto il nome KMC cantato da Dhany (Daniela Galli) e risale al 2001. Un altro enorme successo è "Satisfaction" che raggiunge il secondo posto della classifica dei singoli della Gran Bretagna dopo che la Ministry Of Sound ha sostituito il vecchio video con uno nuovo, dove ci sono delle modelle che utilizzano degli attrezzi da lavoro (martelli pneumatici, trapani, smerigliatrici, ecc.) Recentemente Benny ha creato un'etichetta, la Pump-Kin Music. Lo scopo principale dell'etichetta è quella di dar spazio a dj poco conosciuti in tutto il mondo. Nel dicembre 2005 la catena di fast food Wendy's ha utilizzato "Satisfaction" come canzone per la sua pubblicità. Negli Stati Uniti il rapper belga Benny B viene scambiato per un giovane Benny Benassi. Nel 2007 ha creato una sub-label della "Pump-Kin" chiamata "funky Pump-Kin" destinata ai dj/produttori emergenti della music house/pop/funk/soul.

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Benny Benassi @ Coachella 2007


Benny Benassi @ Edmonton Event Center


Benny Benassi - Illusion (Song)

lunedì 5 novembre 2007

Joe T Vanelli

Joe T Vannelli è un dj, remixer e produttore tra i più famosi in Italia e nel mondo per quanto riguarda la musica house. Nella scena dance è tra i dj più conosciuti in assoluto, al punto da essere definito "pioniere assoluto della house music" per la sua capacità di creare ed imporre uno stile musicale nel quale melodia e ritmo coesistono come un'unica entità. Uno stile che ha fatto scuola ovunque influenzando l'evoluzione della musica da club. Le sue differenti dimensioni artistiche ne fanno una delle figure più complete e trasversali in ambito dance. Tutti i sabato sera - dalle 23 alle 24 - Vannelli conduce su Radio DeeJay Slave To the Rhythm, un programma di sessanta minuti dedicato alle migliori novità house, rigorosamente mixate. A seguire - dalle 24 all'1 - va in onda "Il meglio di Supalova", la one-night creata da Joe T Vannelli nell'autunno del 2000 e impostasi rapidamente come serata di assoluto riferimento nel panorama house dell'intero pianeta.
Supalova Club si svolge tutti i giovedì alla discoteca Shocking Club di Milano ed è in tour itinerante in tutta Italia. Fanno parte di Supalova, oltre allo stesso Vannelli, vocalist (come Mc Cody), percussionisti (Silvano Del Gado) altri dj (Vannelli Bross, Louis K) e molti altri intrattenitori. Tantissimi i guests che in questi anni si sono succeduti a Supalova: Mousse T., Todd Terry, Little Louie Vega, Roger Sanchez, Francois Kevorkian, Tedd Patterson, Hector Romero, Tony Humphries, David Morales, soltanto per citare gli stranieri top. Supalova Club è anche una serie di compilation discografiche, arrivate nel dicembre 2006 al dodicesimo volume. Le compilation Supalova entrano sempre nelle classifiche di vendita, un record assoluto in tema di compilation house.
Nel 1993 esce il singolo Play With The Voice con la partecipazione vocale di Csilla. IL brano vanta varia remixes, tra cui quelli di Masters at Work, Paul van Dyk e Joey Beltram; nel 1995, sempre con Csilla, pubblica il singolo Voices In Harmony. Nel 2004 è stato pubblicato “Who fucked the dj?” il primo album di Vannelli, contenente sia nuove produzioni, sia vecchi successi. Nel 2007 Vannelli pubblicherà il suo secondo album. Ha pubblicato dischi anche con il nome JT Company.
Vannelli si è esibito nelle più famose discoteche del pianeta a New York, Los Angeles, Miami, Dubai, Londra, Parigi, Ibiza, Mikonos, Amsterdam, Oslo, Berlino e Amburgo. Ha partecipato a party e eventi del calibro di Ministry of Sound, Soap, Renaissance, Creame numerosi altri. É stato protagonista di tournèe anche in Oceania, al Seven di Melbourne e al Tank di Sidney, in Messico e a Santo Domingo.
È il primo dj stato vincitore dei Dj Awards al Pacha di Ibiza.
È proprietario di una casa discografica, la Jt Company, e anche di diverse etichette.
Ha remixato Giorgio Moroder, Bohannon, Thelma Houston, Bobby Brown, Mark Morrison, Eartha Kitt. E soltanto nel 2006 Danny Tenaglia, Little Louie Vega e David Guetta É stato produttore di Robert Miles, Spiller, Pink Coffee, Rockets. Attualmente nella sua scuderia figurano Helen&Terry, Csilla, Silvano Delgado, John Made, Mario Scalambrin.
Vanta anche una carriera di doppiatore ed ha prestato la sua voce a marchi quali Smart, Fiat, Lotto, Parmalat. Come testimonial ha partecipato e partecipa a campagne pubblicitarie per marchi quali Burn, MTV, Camel Yamaha, Axe, Robe di Kappa, Levi's, World dj Fund.
Il suo slogan preferito è House Forever, e niente al meglio potrebbe rispecchiare la sua filosofia di vita.

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Joe T Vanelli


Joe T Vanelli - Prince (17 Agosto 2007)


Joe T Vanelli @ SUPALOVA (5 Aprile 2007)


Joe T Vanelli & Silvano Del Gado - Aqualand (15 Agosto 2006)

giovedì 1 novembre 2007

Daniele Baldelli

Dj che ha fatto la storia della musica da discoteca in Italia dal 1969 ad oggi . Dal Tabù Club - alla Baia degli Angeli di Gabicce.



Daniele Baldelli - Stargate (31 ottobre 2007)

David Morales

David Morales uno dei dj piu' famosi al mondo anche per il fatto di essere un noto remixer ha lavorato in quasi tutti i locali piu' importanti al mondo ricercatissimo da per tutto anche lui è nato a Brooklyn, New York, nel 1961, da una famiglia immigrata da Porto Rico. Abbandona la scuola all’età di 14 anni, e mentre muove i primi passi come dj, trova lavoro come cuoco. Fin da ragazzo, frequenta i party e i club che contano, come il Loft e in modo particolare il Paradise Garage, in cui diventa subito un grande fan del dj Larry Levan. All’epoca, Dave, è quello che in America definiscono un bedroom dj, cioè uno dei tanti ragazzi, con 2 giradischi e 1 mixer nella loro cameretta che sognano di diventare dj. Lo stesso Morales ricorda così quel periodo: "mia madre era disperata! Lei si ricorda ancora di quando ero a casa, con 2 giradischi, mentre cercavo di fare del gran rumore! E ora, a conti fatti, a parte i soldi, nessuno può portarmi via quello che più mi piace fare. Se non fossi diventato famoso, probabilmente sarei ancora un bedroom dj! “ Le sue prime esperienze come dj le ha invece al Better Days a New York, all’ Ozone bar di Brooklyn e al Red Zone a Manhattan. Locali che saranno fondamentali per la sua crescita artistica. David Morales è stato uno dei primi dj in America, a suonare musica house. Il primo disco house che ha messo nella sua valigetta di dischi e che ha cominciato a suonare nelle sue serate, è stato un disco di Jm silk. Il secondo disco house che ha comprato, è stato Like this di Chip E. Nel giro di pochissimo tempo, diventa uno dei dj house più acclamati della scena newyorkese. I suoi set sono già spettacolari. Nel 1985, durante le serate, ama creare live degli autentici remix, dei dischi che propone.Lo fa, usando 3 giradischi contemporaneamente e una piccola Drum-machine roland tr-505. Nel 1985, diventa resident-dj allo Stereo, club nel quale cerca di riproporre l’atmosfera e la magia die party che frequentava da ragazzo, al Loft e al Paradise Garage.E' lo stesso Morales che chiede di essere resident del club stereo, affascinato dall’incredibile sound-system del locale. Il 1989 fù un anno importante per David Morales, perchè insieme alla sua manager Judy Weinstein e a Frankie Knuckles, decide di fondare un’ etichetta di produzioni discografiche : la def mix.Subito dopo si unisce a loro anche il dj Satoshi Tomiie. Subito la def mix si distingue per la qualità delle sue produzioni, e David Morales diventa in pochi anni, il dj più ricercato dai grossi personaggi della musica internazionale.E' lui che ha curato i remix per finally di Ce Ce Peniston, o per space cowboy di Jamiroquai. Tutti i più grossi nomi del pop, vogliono Dave Morales per i loro remix.Fra i tanti nomi, sono da ricordare : U2, Michael Jackson, Mariah Carey, Bjork, Pet Shop Boys, Diana Ross, Spice Girls, Aretha Franklyn. Intanto, David Morales, trova anche il tempo per pubblicare dischi a suo nome. Nel 1994, stampa il disco In da ghetto. Nel 1998 pubblica Needin’ you, che entra nella top ten europea di vendita. Nel 1999, vince il prestigioso premio Americano grammy awards, come remixer dell’anno, che lo consacra definitivamente in tutto il mondo. Parlando di come lavora, quando entra in studio per fare un disco, dave ha detto : "quando entriamo in studio, non abbiamo mai un’idea precisa, di solito facciamo una Live session, come se stessimo mettendo i dischi in un club.Non esiste nessuna teoria pianificata a tavolino, perchè ogni produzione deve nascere dal cuore e dall’anima. "Ultime date in italia Fluid maggio 2002 e luglio 2002, Echoes agosto 2002.Un qualsiasi remix per essere un'ottimo lavoro deve portare la firma di David Morales.

By Veyhousemusic.com


David Morales *LIVE* Toronto


David Morales - Ambasada Gavioli


David Morales - Aurora Primosten

Master at Work - Louie Vega & Kenny Dope

Louie Vega insieme a Kenny Dope fondano il progetto Masters at Work (MAW), il nome con cui tra la fine degli anni ottanta e per tutti gli anni novanta e 2000 fanno uscire decine e decine di dischi e remix, portando il ragazzo dai sobborghi di New York alle luci della ribalta internazionale, nonché alle luci delle strobo dei grandi club di New York prima, degli USA poi e infine nel mondo intero.

"Little" Louie Vega è probabilmente uno dei più grandi innovatori della house music.
Nato e cresciuto nel Bronx nel 1965 (uno dei quartieri più popolari e variopinti di New York City) subisce fin da piccolo le influenze musicali dei genitori: della mamma, grande appassionata di jazz, e del padre (di origini portoricane), che invece stravedeva per i ritmi latini, sassofonista e con un fratello che faceva parte di un gruppo salsa molto rinomato all'epoca. Queste influenze rimarranno una grande esperienza musicale per lui, tanto che diverranno presto un autentico "marchio di fabbrica" di tutta la produzione "louieveghiana".
La svolta per Louie arriva da ragazzo, a 14 anni inizia a frequentare i primi ambienti hip-hop, una cultura che nacque qualche anno prima proprio nei quartieri neri delle metropoli americane (NYC in primis); fu proprio in questi giri che Louie Vega comincia a far girare per la prima volta due piatti, ottenendo nel 1984 il suo primo incarico come dj resident allo "Chez sensual". In questi ambienti conobbe un ragazzo, un "nigga" del Bronx, con cui stringe un'amicizia e una collaborazione artistica destinata a lasciare un'impronta pesante nel mondo della musica: Kenny "dope" Gonzales, un dj che all' epoca suonava funk e breakbeat, come tutti i dj dell' hip-hop.
In quel momento lo stile di Louie Vega era già ben definito, il talento nel vedere oltre i confini delle etichette spesso attaccate ai generi musicali, e i suoi set erano già un crossover di latin, garage e dischi pop e rock come ad esempio "pride" degli U2.
Louie insieme a Kenny fonda dopo poco il progetto Masters at Work (MAW), il nome con cui tra la fine degli anni ottanta e per tutti gli anni novanta e 2000 fanno uscire decine e decine di dischi e remix, portando il ragazzo dai sobborghi di New York alle luci della ribalta internazionale, nonché alle luci delle strobo dei grandi club di New York prima, degli USA poi e infine nel mondo intero.
Nel frattempo il progetto Maw si è evoluto, fino a diventare una label (MAW records) al top nel mondo house, e Louie Vega ha imposto al mondo il suo stile fatto da una mescolanza di deep, jazz, latin, accompagnata da groove potenti e coinvolgenti. Louie spesso si esibisce con l'amico e partner Kenny Dope, creando set coinvolgenti e sofisticati soprattutto nelle serate "masters at work" da loro organizzate; si esibiscono insieme a ballerini, percussionisti, vocalists, e naturalmente la bellissima India.
La più grande soddisfazione nella carriera di Louie arriva nella notte del 7 febbraio 2006: infatti a New York, durante la cerimonia per la consegna dei Grammy viene chiamato sul palco a ritirare il mitico grammofono d'oro, vincendo la categoria "best remix" con il remix di "Superfly" di Curtis Mayfield. C'è anche da dire, che due anni prima Vega venne premiato vincendo il grammy con lo splendido "Lei lo Lai" di "The Latin Projcet", versione successivamente rieditata, marchiata Masters at Work.
Nel 2000 vi è la collaborazione con un altro grande producer americano, Blaze. Blaze non è uno pseudonimo per un'artista o un singolo, bensì il nome di un gruppo, Kevin Hedge dj, Josh Milan cantante. Sono gli unici componenti, una coppia, che unita alla maestria di Vega, scrisse "Elements of Life", canzone cantata appunto da Josh Milan. La leggerezza e la vitalità di Elements of Life conducono Louie Vega e Blaze nel 2002 a riapparire con un featuring,dal quale ottennero un altrettanto eccellente brano "Brand New Day". Nel 2003 il proggetto di Vega è ben consolidato e così esce la compilation "Elements of Life" co-prodotta e mixata da Vega, ma questo non è solo un cd semplice per Louie Vega, questo è quello con cui forse si concentrerà di piu negli anni successivi fino ad oggi. "Elements of Life Extention" esce nel 2004 e consolida la partecipazione di Blaze piu specialmente di Josh Milan, di Anane cantante e presentata al pubblico con il vinile contente "Mon Amour" e "Nos Vida" inclusi nella prima edizione di Elements of Life. A circondare Vega non sono solo cantanti, ma tastieristi, percussionisti da lui stesso lanciati come Luisito Quintero, o chitarristi Raul Midon, Mike Ciro. Insomma una vera e propria band che musicalmente non è piu molto house ma funk, jazz, soul, sempre con uno spirito di fondo molto latino. Sarà con questa infatti che nel 2005 inaugurerà il primo tour, dopo aver fatto nel 2004 apparizzioni in diversi festival jazz e all'Arezzo Wave.

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Masters At Work - Work (Remix 2007)

Larry Levan - Primo Remixer

Lawrence Philpot (New York 18 luglio 1954 - 8 novembre 1992) è un leggendario dj americano di musica dance.
Nel 1969 a soli quindici anni assieme all'amico quasi coetaneo Frankie Knuckles selezionava la musica nell'attico di casa del primo dj di tutti i tempi: David Mancuso, cominciando a sperimentare le prime tecniche di mixaggio che perfezionerà al club Continental Baths dal 1973. Dopo un breve periodo al Paradise Garage (1976) nel 1977 diventò il dj resident della discoteca newyorkese più famosa degli anni settanta: lo Studio 54, rifiutando la consolle del Warhouse di Chicago che venne affiata a Frankie Knuckles. Nel 1978 realizzò i primi remix della storia.
Negli anni ottanta si stabili' definitivamente al Paradise Garage dove inventò la New York house e la garage house. La discoteca chiuse nel 1987 e Larry Levan continuò la sua carriera di remixer finché morì di arresto cardiaco (dovuto probabilmente ad un'overdose) l'8 novembre 1992 dopo una tour in Giappone con Francois Kevorkian.

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Larry Levan - Paradise Garage


Tributo a Lerry Levan


France Joli performs for Larry Levan


First True Love Affair




Inside The Paradise Garage

David Mancuso (Primo Dj della storia)

Circondato da un alone di mistero e carisma, David Mancuso è considerato un anticipatore della club culture, guru e ispiratore di tanti altri grandi deejay come Frankie Knukles, David Morales e Francois Kevorkian, tutti frequentatori dei leggendari Loft party nella New York underground dei primi anni '70.
"The Loft" era un club accessibile solo per inviti, caratterizzato da una concezione quasi "sacra" della fruizione musicale, il più possibile lontana da qualsiasi logica commerciale. Una dimensione familiare e calda, un lungo e sapiente flusso di musica prevalentemente black pre-disco, il dj non come virtuosista tecnico ma come medium sensitivo fra l'arte dei musicisti e la gente, la cura maniacale della qualità del suono e dell'atmosfera nei minimi dettagli: sono alcuni degli elementi tipici dei Loft parties, che hanno reso l'anti-dj Dave Mancuso un maestro riconosciuto per tutte le generazioni di dj successive.
Mancuso non mixa i brani nè modifica la loro struttura, durata e suono: il suo è un approccio purista e spontaneo, il cui obiettivo unico è raggiungere l'essenza interiore delle persone, farla liberare dalle inibizioni e dalle barriere sociali attraverso il ballo e le emozioni della musica. Piuttosto che "dj", Mancuso preferisce definirsi "musical host", un semplice tramite tra la musica e il pubblico: un attitudine sciamanica che esprime amore incondizionato e cieca fiducia verso il potere dei dischi, trascendendo l'ego dell'artista e dei partecipanti nel rituale collettivo del party
Nei club in cui viene invitato a suonare, David Mancuso cerca di ricreare fedelmente l'atmosfera dei suoi Loft parties. Il sistema del suono, la consolle e l'allestimento sono curati direttamente dall'artista e dal suo staff, per una festa che inizia sin dalla prima serata, attraversando diverse fasi audioemotive nel viaggio musicale guidato da David Mancuso.

By Bassculture.it


Loft Party at Urban (Italy - PG)


The Loft - Los Angeles


La mia foto
Il mio nome d'arte è Roby Bee Dj. La mia musica è l'House, Electro House, Deep House e Soul. Questo Blog è stato concepito per raccontare la nascita e la vita della House Music e la Disco Dance, attraverso immagini, video, brevi biografie, link quant'altro. Spero il Blog sia interessante e prego chiunque di dare consigli su come migliorarlo. Grazie e Buon proseguimento nel Blog. (Mi raccomando per visualizzare il mio blog digitare robybeedjhouse.blogspot.com...in Google c'è un'altro blog che è stato aperto e mai aggiornato)